La Federal Trade Commission (FTC), un’agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti la cui missione è proteggere i consumatori e promuovere la concorrenza, ha intentato una causa che cerca di bloccare l’acquisto di ARM da parte di Nvidia. Tale richiesta, che nasce come conclusione di un’indagine, rappresenta un grosso ostacolo al completamento dell’operazione valutata in 40.000 milioni di dollari.
ARM è una società britannica di proprietà di Softbank che non fornisce né commercializza chip, poiché il suo compito è creare e concedere in licenza progetti e architetture a qualsiasi cliente, inclusi Nvidia, Apple, Qualcomm e Samsung tra molti altri. Se le cose cambiano e Nvidia prende il controllo di ARM, la FTC sostiene che la società risultante darebbe a una delle più grandi società di chip del mondo il controllo sulla tecnologia e sui progetti su cui le società rivali si affidano per sviluppare i propri chip. .
La commissione sostiene inoltre che la fusione tra Nvidia e ARM creerebbe un conglomerato con “la capacità e l’incentivo a utilizzare il suo controllo su questa tecnologia per indebolire i suoi concorrenti”, il che ridurrebbe la concorrenza, ridurrebbe la qualità del prodotto e comporterebbe il risultato finale è un aumento dei prezzi e meno opzioni. Nvidia è uno dei tanti clienti ARM, quindi il suo acquisto gli darebbe un vantaggio sleale in mercati come i sistemi avanzati di assistenza alla guida e i data center.
Inoltre, la FTC solleva altri tipi di preoccupazioni, come l’accesso di Nvidia alle informazioni riservate dei licenziatari ARM con cui è in concorrenza. Afferma inoltre che Nvidia potrebbe scoraggiare gli investimenti in prodotti e design se sono in conflitto con i propri interessi. Un portavoce di Nvidia assicura Reuters che la società continuerà a “lavorare per dimostrare che questa transazione andrà a beneficio del settore e promuoverà la concorrenza”.
Le preoccupazioni che la FTC nutre sull’acquisto di ARM da parte di Nvidia sono molto simili a quelle espresse dalla Commissione Europea, che da ottobre ha avviato una propria indagine per determinare se si oppone o meno all’operazione. Se teniamo conto che le indagini della FTC sono state svolte in collaborazione con altre agenzie simili dell’Unione Europea, del Regno Unito, del Giappone e della Corea del Sud, possiamo intuire che la Commissione Europea arriverà alla stessa conclusione.