La Cina sembra nervosa e comincia ad infastidirsi, anche un po’ troppo. La pazienza sta finendo per il Paese della via della seta e come tale sta alzando i toni con tutti i blocchi che sta subendo. L’ultima cosa che sappiamo su tutta questa questione dei chip e dei semiconduttori in generale è che al vertice del G7 che si è svolto proprio la scorsa settimana gli animi erano molto tesi, con la Cina che ha chiesto spiegazioni ad alcuni Paesi. cosa chiedi Cina esattamente? Beh, lo vuole Giappone rimuovere tutte le restrizioni al più presto.
Venerdì sera, ora spagnola, nell’ambito della conferenza di Cooperazione economica Asia-Pacificoconosciuto anche come APEC, che si è tenuto a Detroit, ha avuto un confronto dialettico ea distanza tra i due paesi. Le dichiarazioni raccolte sono opera del ministro del Commercio cinese, Wang Wentao, che in Giappone non ha gradito nulla.
La Cina alza i toni con il Giappone, chiama le sue restrizioni in modi dispregiativi
Ebbene sì, la pazienza della Cina sta finendo e per rendersi conto di dove sia la situazione dobbiamo fare il punto sulle dichiarazioni offerte all’APEC da Wang:
Esortiamo il Giappone a sospendere i controlli sulle esportazioni di semiconduttori poiché sono irregolari e violano gravemente le regole economiche e commerciali internazionali.
La dichiarazione è stata ufficializzata ieri mattina dalla stessa Cina dopo che Wang ha informato il suo governo, quindi sono dichiarazioni ufficiali del Paese. Il problema è che il Giappone non ha puntato il dito quando ha dichiarato che stava modificando i suoi controlli sulle esportazioni per contribuire alla pace e alla stabilità internazionale.
Ne abbiamo parlato in un articolo specifico, dove già speculavamo sul doppio significato di quelle parole, su come siano finite per essere viste le dichiarazioni del ministro cinese. Cosa succederà ora?
Prima la calce, poi la sabbia
La dichiarazione è iniziata molto forte, come abbiamo visto, ma in seguito Wang ha voluto attenuare la minaccia, affermando che la Cina “è disposta a lavorare con il Giappone per promuovere una cooperazione pratica in aree economiche e commerciali chiave”.
La Cina teme ancora di più di perdere il Giappone e di trovarsi in un blocco totale. Xi Jinping sa che Raimondo ha incontrato Nishimura continuare a sviluppare l’accordo di cooperazione per le tecnologie avanzate, tra cui aree come il calcolo quantistico o l’intelligente Intelligenza Artificiale.
In più il blocco USA può reggere, e prova ne è che ha espulso completamente Micron, ma non avendo il Giappone come alleato economico… È un colpo che non si può concedere, perché non hanno le squadre e sono in piena espansione per alleviare il deficit causato dal blocco USA.
La Corea del Sud vuole prendere le distanze dalle polemiche e dal confronto
Lo abbiamo avvertito da questo fine settimana, dove la Corea del Sud non voleva mettersi nei guai e avrebbe lasciato competere le sue aziende. Ciò significa che Samsung e SK Hynix hanno il sostegno del governo per espandersi in Cina se lo desiderano e vedere un mercato, approfittando dell’enorme divario di Micron.
Ma ora la dialettica sta cambiando. Il governo sudcoreano ha commentato ieri pomeriggio che “Non incoraggerà i fornitori di memoria a guadagnare quote di mercato in Cina durante il divieto di Micron”.
Sembra senza dubbio una retromarcia forzata. O una scusa, se vuoi pensare davvero male. Forse Biden ha risposto al telefono?