Questo browser, chiamato Tuber, consente agli utenti Android – con una versione iOS prevista per il futuro –vedere servizi che prima erano inaccessibili con mezzi convenzionali. Mentre molti celebrano questa “apertura” di Internet, altri sono stati rapidi nel rilevare il velo di censura che circonda questo browser, che ad esempio non restituisce risultati a ricerche come “Tiananmen” o “Xi Jinping”.
L’uso dell’applicazione comporta anche una certa responsabilità, che è probabilmente il pass per cui il governo cinese non ha ancora vietato l’applicazione. La registrazione richiede un numero di telefono cinese, che a sua volta è legato a un’identità fisica, in questo caso quella del proprietario del numero, quindi nel caso in cui l’utente del browser visiti attivamente o condivida contenuti che violano il Costituzione, Tuber si riserva il diritto di condividere i dati dell’utente con le autorità competenti.