Come dice di solito il meme… Non potevi saperlo. Ma sì, “sta accadendo” e non si fermerà come visto. Gli americani sono tra le sopracciglia per il rovesciamento della Cina (e chiunque osi contestarne l’egemonia) e per questo la prima cosa è porre il veto alla loro tecnologia e alle proprie esportazioni nazionali oltre a bloccare le loro aziende. Ora gli Stati Uniti bloccano Loongson e Inspur Group Co. che rientrano non meno di 37 nuovi soggetti nella cosiddetta “Lista nera”.
Sicurezza nazionale, ancora una volta, ovviamente. Ci stancheremo di questa scusa da Paese a stelle e strisce, ma intanto sono ben 37 le aziende che sono state bloccate dall’oggi al domani dal governo Biden in una mossa prevedibile che non sorprenderà la Cina.
Loongson Technology, Inspur Group, perché gli Stati Uniti li stanno bloccando?
L’accusa è semplice: stanno acquisendo tecnologia americana per promuovere chip in nome del Esercito popolare di liberazione cinese. Il problema è che lo stesso governo di Xi Jinping si è tradito negando alla Russia l’accesso alle CPU di Loongson per scopi militari, quindi l’amministrazione Biden non ha avuto dubbi sul blocco.
Sebbene Loongson utilizzi il nodo di 12 nm prodotto da proprio SMIC di origine cinese, pur avendo un ISA destinato ad essere indipendente come l’architettura LoongArchquesto è davvero un duro colpo per la linea di galleggiamento cinese, poiché gli strumenti EDA sono americani e, logicamente, SMIC è esposta a perdere le licenze che le sono state concesse da allora Qualcomm, Broadcom e Texas Instruments.
Sicuramente SMIC finisce per perderli tutti e finire per essere completamente bloccato proprio da Loongson. Non che gli Stati Uniti abbiano bisogno di una scusa, ma la Cina ha dato loro la ragione e ora abbiamo il primo disaccordo.
Stati Uniti per l’evoluzione dell’IA e l’analisi dei dati utilizzando hardware e fornitori cinesi
A grandi linee, ciò che il governo Biden ha appena fatto è rimuovere la concorrenza nei server di tutto il mondo con un tratto di penna. Si scopre che Inspur è il terzo più grande fornitore a livello mondiale per servizi di ogni tipo, dai server all’intelligenza artificiale, all’analisi dei dati, al cloud storage e una miriade di altri servizi.
Dopo aver bloccato l’accesso all’hardware americano, con Intel, AMD e NVIDIA in prima linea, ora arriva la parte logistica dopo aver fatto lo stesso anche con il software tramite EDA e altre società collegate. È chiaro che il passo successivo, dopo aver bloccato l’hardware e parte del software, è porre fine alle aziende che trasmettono in streaming o hanno social network, leggi tic tocad esempio, e, naturalmente, con l’hardware che hanno per questo, così come i server che hanno per il cloud.
Non li faranno chiudere in quanto tali, come non hanno fatto con Huawei, ma lo faranno lasciarli nell’attuale stato dormiente per almeno 10 anni, abbastanza tempo per premere l’acceleratore e finire per lasciare la Cina nei guai, che è ciò che intende l’amministrazione Biden. Nel frattempo, la Cina è stata lungimirante e ha iniziato ad accumulare hardware e software, cosa che continuerà a fare il più a lungo possibile per prevenire future sanzioni o blocchi statunitensi.